Ahlam Shibli احلام شبلي

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© Ahlam Shibli



Death

Palestina, 2011–2012
serie di 68 fotografie, 38 x 57 cm; 57 x 38 cm; 66.7 x 100 cm; 100 x 66.7 cm; 100 x 150 cm, stampa cromogenica



Non farò ritorno fino a che non avrò piantato il mio paradiso sulla terra o avrò ottenuto un paradiso dal cielo o sarò morto o insieme saremo morti tutti.
Ghassan Kanafani



La serie Death è basata sull'esigenza di riconoscimento espressa in modo manifesto dalla Seconda Intifada, l'insurrezione palestinese contro il potere coloniale nei territori occupati da Israele dal 1967. Durata dal 2000 al 2005, la Seconda Intifada ha causato migliaia di vittime dalla parte palestinese.

Death mostra alcune delle forme in cui gli assenti tornano a essere nuovamente presenti, ossia rappresentati: combattenti palestinesi caduti nel corso della resistenza armata contro le incursioni israeliane, vittime delle milizie d'Israele uccise in circostanze diverse (Shahid e Shahida), militanti che hanno condotto attacchi sapendo di poter andare incontro alla morte, tra i quali uomini e donne che hanno innescato esplosivi sui loro stessi corpi per uccidere israeliani (Istishadi e Istishadiyya), e infine prigionieri. I primi sono morti, i secondi ancora vivi, ma passeranno in carcere buona part e, se non il resto, delle loro vite.

Le rappresentazioni designano qualsiasi persona abbia perso la vita a causa dell'occupazione israeliana della Palestina un martire o una martire.

Death si focalizza su una serie limitata di modalità di rappresentazione di martiri e prigionieri nell'ambiente chiuso di Nablus, della sua regione e dei suoi campi profughi: i manifesti e alcuni graffiti nelle strade; i dipinti, le foto, i poster e altri oggetti commemorativi nelle case delle famiglie dei martiri; le tombe con le iscrizioni, talvolta ornate da ritratti e oggetti dei defunti. Un ulteriore elemento di rappresentazione dei prigionieri sono le loro lettere e diari: testimonianze personali, se si ignora la censura operata dall'autorità carceraria. Queste citate, sono tutte forme di rappresentazione che hanno origine dalle famiglie, dagli amici e dalle associazioni di combattenti.



La questione della morte non riguarda i morti, ma coloro che sono ancora vivi.
Ghassan Kanafani



Death è stato co-prodotto con il Museu d'Art Contemporani de Barcelona (MACBA), Jeu de Paume, Parigi, e il Museu de Arte Contemporânea de Serralves, Porto.